sabato 26 settembre 2015

Anna Karenina - Lev Tolstoj






Con quali parole si può iniziare a parlare di un capolavoro così immenso? Credetemi, è davvero difficile rendere giustizia all'opera maggiore dello scrittore russo Lev Tolstoj, perché sembra sempre di dire troppo poco. 


Mi sono approcciata ad Anna Karenina con una sorta di riverenza, spaventata dalla mole di pagine e dal fatto di trovarmi di fronte ad uno dei colossi della letteratura russa. 

La lettura di questo libro mi ha totalmente rapita, nei momenti in cui ero immersa tra le pagine di Tolstoj il mondo intorno a me scompariva. Provate ad immaginare di essere risucchiati da un vortice e di ritrovarvi improvvisamente catapultati in un'altra epoca, e - soprattutto - di vivere attraverso occhi e cuore altrui. 
Gli occhi tramite i quali Tolstoj ci conduce all'interno della Russia di fine Ottocento sono molteplici: la storia segue differenti punti di vista, come ad esempio Levin, Stepan Arkadevic, Kitty e - ovviamente - Anna. La scelta di focalizzare l'attenzione del lettore su vari personaggi è stata a mio giudizio davvero azzeccata, perché permette di fondersi con la storia e di diventarne parte attiva e integrante. Ogni personaggio è dotato di una sua complessa psicologia, ognuno si trova in molteplici occasioni a riflettere sulla propria vita e a compiere dei pensieri che Tolstoj non manca di spiegarci nel dettaglio.


Probabilmente per molti questa scelta stilistica è sinonimo di pedanteria, ma vi assicuro che la minuzia con cui Tolstoj cura ogni singolo particolare è qualcosa di inimitabile. 
Il punto vincente di Anna Karenina è - a mio giudizio - la realtà con cui Tolstoj ha dipinto i suoi protagonisti; li ha resi umani, fatti di carne e sangue, di pregi e difetti, persone comuni inserite in un contesto di vita ordinaria. Tramite questo libro vivrete e penserete con gli occhi di un russo. Tolstoj non manca di rimarcare la propria posizione sociale e politica e lo fa utilizzando gli occhi di Levin, uno dei personaggi più enigmatici che ci regala tantissimi momenti di riflessione e analisi riguardo al capitalismo e al proletariato russo. 
Riuscire a coniugare la realtà sociale con i problemi del singolo individuo non è impresa semplice, ma Tolstoj ci è pienamente riuscito. Accanto ai problemi generali del Paese assistiamo alle peripezie dei protagonisti, afflitti da dolore per svariate cause.



Il personaggio in assoluto più emblematico e sofferto è colei che da nome a questo capolavoro: Anna Karenina. Anna è una di quelle donne che non riusciremo mai a comprendere fino in fondo, perché è sempre sfuggente ed eterea, scivola tra le dita come l'acqua ed i tentativi di trattenerla sono vani. Anna non conduce sicuramente una vita felice, pur avendo un marito dignitoso ed un figlio che ama con tutta se stessa, Anna soffre di una tremenda solitudine. A che servono pregi e una buona posizione sociale se poi si è profondamente soli? La situazione precipita quando la donna incontra il giovane Vronskji, che le fa provare quelle sensazioni che da sempre ricerca in una relazione. 
Con Vronskji c'è passione, spensieratezza, sregolatezza. Per il suo amato Anna rinuncia alla sua vita, lo fa da incosciente. Lo fa da innamorata. Anna Karenina è l'esempio lampante di come l'infelicità porti in molti casi alla rovina. Dopo lo scandalo la vita della donna, se possibile, sarà anche peggio di prima. Anna diventa vittima di una gelosia folle, si isola dal mondo e si trincera dietro una barriera che la porta a rifiutare il mondo, e in particolare tutti coloro che non siano Vronskji. L'uomo arriva al punto di non tollerare più la situazione e le cose tra i due finiscono irrimediabilmente per andare in rovina.


La cosa che più colpisce della triste storia di Anna - di cui tutti purtroppo conosciamo l'epilogo - è l'intensità con cui questa donna decide di abbandonarsi ai sentimenti. Ci sono dei momenti nel libro in cui la sua figura e i suoi comportamenti risultano fastidiosi, ma in fondo chi siamo noi per giudicare? Al posto di Anna noi come reagiremmo? Sono domande che mi sono posta spesso mentre leggevo il libro, perché pur essendo un romanzo rappresenta una situazione probabile in cui tutti potremmo ritrovarci coinvolti, con la sola differenza che oggi, nel ventunesimo secolo, non avremmo una società ad additarci costantemente come poco di buono (  O perlomeno non nel modo in cui ciò accadeva nella Russia dell'epoca). Anna Karenina incarna perfettamente i vizi e le virtù di un essere umano, è piena di debolezze e di insicurezze che sfoceranno nella depressione, ma soffermiamoci un attimo a riflettere sul perché si è arrivati a questo punto e scopriremo che magari Anna non è così condannabile come molti credono.

E'verissimo che un personaggio di questa portata o si ama o si odia, non ci sono vie di mezzo. Anna è talmente netta e diretta che è impossibile collocarla a metà tra questi due sentimenti, che rappresentano due facce di una stessa medaglia ( si sa che il confine tra amore e odio è molto labile). 

Con questo articolo spero di avervi incuriosita, spero di avervi fatto sorgere la curiosità di approcciarvi a questa lettura, che sicuramente è impegnativa e non va affrontata a cuor leggero, ma che in ogni caso vi regalerà delle emozioni devastanti.

10 commenti:

  1. Bellissima recensione/riflessione ^_^

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  2. Ciao, Simo!
    Sono finalmente riuscita a venire a dare un'occhiata a questo tuo nuovo blog, che trovo davvero carino! :)
    Continua così!**

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    1. grazie mille Clary, sono felice che tu sia passata! Spero di rimettermi in carreggiata presto anche io con il tuo! Un bacio <3

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  3. Questo libro l'ho letto parecchio tempo fa, ma ricordo che mi piacque tanto.. a parte quelle lunghissime digressioni di Levin sull'agricoltura che non se ne scendevano xD Ammetto anch'io di non aver compreso le azione di Anna in certi momenti, soprattutto alla fine... alla fine oggettivamente sono stati Anna e Vronski a essere causa dei loro mali, come se non avessero saputo gestire adeguatamente la potenza di quell'amore che condividevano e che alla fine li ha distrutti. Sicuramente una lettura da fare una volta nella vita :)

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    1. Si le parti di Levin diciamo che non erano nemmeno le mie preferite XD
      Credo che un libro come Anna Karenina debba essere letto almeno una volta nella vita, sono d'accordo con te sulla riflessione a proposito di Anna e Vronskij, com'è che si dice? Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Purtroppo Anna secondo me non ha avuto tutta questa gran possibilità di scelta, in una condizione di infelicità come la sua resistere sarebbe difficile per tutti D:

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  4. Ciao cara :) bellissimo questo nuovo blog che hai deciso di aprire! Sarò molto contenta di seguirti anche qui ^_^ anche perché ho programmato di leggere molti classici in questo autunno! Ci seguiamo su instagram (sono "la_casa_del_gioco_perduto"). Avrei piacere se dessi un occhio al mio blog (qui il link http://lacasadelgiocoperduto.blogspot.it/) per darmi qualche consiglio...mi faresti davvero un grande piacere :) :) so già che graficamente non è bello come il tuo XD

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    1. ciao cara, grazie mille per gli apprezzamenti! Ricambio la visita volentieri :)
      Spero che il blog possa esserti d'aiuto per eventuali letture di classici/romanzi storici che hai in programma! Un bacio :)

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  5. Bellissimo questo libro!!! L' ho amato in ogni singola pagina!! Rosa

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    1. Idem, questo libro mi è veramente entrato nel cuore *-*

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